Press "Enter" to skip to content

Il tesoro del Nuraghe Santa Marra

casteddu de fanaris

Abbiamo scritto diverse volte in merito alle leggende sui “tesori nascosti“, gli Scusorgius, che spesso ruotano intorno ai monumenti megalitici, sopratutto nuraghe. A Busachi protagonista è il nuraghe Santa Marra

La leggenda popolare racconta le vicende di un contadino del paese, chiamato Battista Cau, vissuto nei primi decenni del 1800, periodo di grave carestia causato dalla lunga siccità.

Non sappiamo come Battista fosse venuto a conoscenza della presenza di un grosso tesoro, sepolto nel nuraghe e custodito da una schiera di spiriti maligni, ma si sà che confidò il segreto all’amico pastore Salvatore Pala.

Quest’ultimo si recò da una “pratica” del Marghine, che lo istruì sui rituali da compiere per poter aggirare la protezione dei custodi soprannaturali, quindi si recò da solo all’antico monumento riuscendo a trovare il forziere carico di pietre preziose e monete d’oro. Cercò in tutti i modi di trascinare il pesante baule fuori dai bui corridoi ma i guardiani gli fecero pagare amaramente il fatto di aver truffato Battista, cercando di tenere per se il tesoro.

Salvatore scomparve senza lasciare traccia e c’è chi dice che ancora oggi, nei pressi del nuraghe, tra le sue ancestrali pietre, si possa udire una voce spettrale che avverte: “Chie tottu ddu chere, tottu ddu perde” (chi tutto vuole, tutto perde).