Complesso Megalitico di Stonehenge GB: i menhir dell’impianto della fase II sono simili quelli individuati in Sardegna |
Nella piccola vallata delimitata ad EST dalla spiaggia di Costa Rei, a Nord da Capo Ferrato e a Sud Ovest dai monti di Castiadas e di San Priamo, sono ubicati monumenti archeologici di notevole interesse scientifico, che contribuiscono validamente alla ricostruzione degli usi delle culture che in epoca preistorica abitarono la Sardegna.
Dall’analisi di questi monumenti, strettamente connessi al megalitismo dell’Europa Occidentale ed alla “civiltà nuragica”, scaturiscono nuove interessanti ipotesi.
Si è arrivati a questa conclusione dopo un’attenta valutazione e comparazione delle strutture megalitiche di vario tipo esistenti nella costa Sud Orientale della Sardegna e nei monti circostanti, con altri complessi megalitici costituiti da menhir disposti in aggregati, in allineamenti ed in circoli, sostanzialmente analoghi ubicati in Inghilterra.
I più interessanti di tali monumenti esistenti in Sardegna, ancora negli impianti originali, sono i complessi megalitici, costituiti da aggregati ed allineamenti di menhir, che probabilmente hanno avuto funzione di templi relativi ad antichi culti Druidici astronomico-religiosi applicati anche all’agricoltura, come è avvenuto di consueto nelle culture megalitiche similari e coeve del continente europeo.
Di questi complessi megalitici ne sono stati fino ad oggi localizzati nella zona 16: due sono particolarmente significativi ed ancora in buone condizioni di conservazione.
I più importanti, sia per stato di conservazione che per numero dei menhir sono ubicati in località “Nuraghe Is Calas” e “Cuili Piras”, nella zona di Oliaspeciosa (Comune di Muravera – CA) : sono stati tutelati dalla Soprintendenza Archeologia delle Province di Cagliari e Oristano, mediante notifica, con decreto del 23.11.1977, del Ministero dei Beni Culturali ed Ambientali.
Muravera-CA: Menhir del complesso megalitico di “Is Calas” |
Muravera-CA: Menhir antropomorfi ed inclinati posti nell’area centrale del complesso megalitico di “Is Calas” |
Motivazione della notifica inerente il complesso megalitico ubicato in località “Cuili Piras”:
“Situazione: In località “Cuili Piras” insiste un complesso di età preistorica, con successiva frequentazione storica, il quale costituisce un documento archeologico singolare, in connessione con contenuti astronomici e culturali tipici di una società agro pastorale, quale quella nuragica”.
L’impianto megalitico di “Nuraghe is Calas” è stato vincolato con analoga motivazione.
Muravera-CA: Menhir 31,32,33 della zona “B” del complesso megalitico di “Cuili Piras” |
Muravera-CA: planimetria della zona “B” del complesso megalitico di “Cuili Piras” |
Il complesso megalitico di “Cuili Piras”, che racchiude una logica astronomica di notevole efficacia, è stato messo in opera in una valle di piccole dimensioni delimitata da creste rocciose, al cui centro, profondamente infissi nel terreno (solitamente per almeno cm.100) sono visibili 40 elementi monolitici di granito, di forma essenzialmente quadrangolare, aventi le dimensioni frequenti di cm.30 di spessore, cm. 60 di larghezza e cm. 110/170 di altezza, disposti in aggregati ed allineamenti ancora nella posizione originaria.
Nel loro insieme, i menhir posti vicendevolmente in correlazione forniscono degli allineamenti e delle distanze angolari rispetto al Nord astronomico, tali da rendere utilizzabile il complesso come una bussola goniometrica, rudimentale, ma di grande efficacia. All’epoca era l’unica soluzione tecnica con cui si potesse determinare, mettendo in correlazione posizioni originate dal sorgere del Sole e della Luna e gli allineamenti originati dai menhir, l’inizio dei cicli stagionali e soprattutto le eclissi solari e lunari.
Anticamente veniva osservato soprattutto il sorgere “iliaco” degli astri, ed il momento in cui il Sole o la Luna sorgevano e tramontavano, mettendoli in correlazione con la configurazione dell’orizzonte o con i punti fissati nel terreno in modo permanente che i menhir indicavano.
Nella parte centrale del complesso megalitico, i menhir sono delimitati, idealmente, da una circonferenza di m. 66 circa raggio m. 10,50 circa. Dividendo la circonferenza per 40, tanti sono i settori angolari di 10° nella suddivisione centesimale dell’angolo giro, osserviamo che il risultato è di 1.60,che espresso in metri rappresenta il modulo con cui è stato messo in opera l’intero complesso. Infatti ogni menhir dista da un altro m. 1.60, quindi 10°, oppure una distanza metrica od angolare esattamente multipla di m. 1.60 o di 10°.
Inoltre, a seconda degli allineamenti considerati è possibile dividere un settore angolare di 100°, in altri settori angolari di 10° ; 5°; 1° centesimale.
Alcuni allineamenti indicano con grande precisione il Nord astronomico ed i rimanenti punti cardinali. Il 2 Dicembre 1979, giorno del Solstizio d’Inverno, si è messo in correlazione, con un teodolite, il Sole alle 12.22 momento culminante del passaggio sul meridiano locale, con l’allineamento indicante il Nord astronomico: il risultato è stato sorprendente, lo scarto è irrisorio (probabilmente dovuto allo spostamento dell’asse terrestre per il noto fenomeno della precessione degli equinozi).
Il “sorgere iliaco” indica il momento in cui un astro sorge e subito dopo scompare poiché è reso invisibile dal sorgere del sole.
Muravera-CA: Complesso megalitico di Cuili Piras, allineamenti della zona “A” |
E’ quindi plausibile che con questi precisi parametri fosse tecnicamente possibile effettuare studi di una certa precisione di determinati astri, probabilmente soprattutto del Sole e della Luna, e sullo spostamento che questi apparentemente effettuano nella volta celeste col mutare delle stagioni, e trarre quindi indicazioni aventi carattere cultuale e materiale, quale la determinazione di periodi stagionali per fini agricoli e/o pastorali.
Attualmente sono in corso le elaborazioni degli input estrapolati, tendenti a verificare la validità delle ipotesi proposte, ricostruire le modalità tecniche di funzionamento del sistema di menhir e decifrare la logica con cui vennero poste in opera le diverse decine di monoliti che costituiscono i due complessi megalitici più importanti.
Per ottenere un risultato scientificamente valido è stato necessario creare un archivio, in un supporti magnetici in cui sono state registrate sequenzialmente tutte le posizioni espresse in gradi, rispetto a Nord, che il Sole e la Luna hanno determinato nel sorgere e del tramontare nella zona, alla latitudine di 39°, durante tutti i giorni dell’anno 1979. Tali posizioni sono stati calcolati dall’Astronomo Angelo Poma, Direttore della Stazione Astronomica di Latitudine di Poggio dei Pini (Cagliari).
Questi dati sono stati messi in correlazione, mediante una procedura applicativa informatizzata appositamente predisposta dallo scrivente, con una tabella (DBF), in cui sono state riportate tutte le possibilità di allineamento realizzabili traguardando vicendevolmente da un menhir verso tutti gli altri. I dati inerenti questa tabella sono stati ricavati mediante l’utilizzo di funzioni APL che hanno creato, dati i parametri di base, in tempi reali e con estrema precisione le distanze angolari e metriche che intercorrono tra un menhir e tutti gli altri.
Muravera-CA: Allineamenti nella zona “A” del complesso megalitico di “Cuili Piras” |
Il programma Wazsol legge un record del “file” sequenziale “Tabazimut__Sole” ed effettua una scansione tabellare alla ricerca di un orientamento analogo originato dall’allineamento di due o più menhir. Se lo trova stampa una riga nella lista di segnalazione e continua nella ricerca tabellare, altrimenti lascia una riga in bianco ed effettua, partendo dal primo elemento, una seconda scansione tabellare, alla ricerca di un allineamento da mettere in correlazione con il tramontare del Sole, le modalità della stampa sono analoghe a quelle, precedentemente descritte, inerenti il sorgere del Sole.
Anche se viene trovata una correlazione tra azimut dei menhir e azimut del Sole, il programma continua la ricerca nella tabella riportando sulla lista tutti gli allineamenti che per quel giorno dell’anno riesce a mettere in correlazione col sorgere ed il tramonto del Sole fino alla fine della scansione tabellare. Quindi viene letto un altro record, del file “azimut Sole” indicante dei nuovi orientamenti del Sole ed il ciclo continua fino a quando il programma al 31 Dicembre legge l’ultimo record. Per mettere in correlazione gli azimut dei menhir con quelli della Luna, si è seguito un procedimento analogo.
I risultati delle elaborazioni confermano la reale possibilità, insita nel complesso megalitico di “Cuili Piras”, di poter utilizzare gli aggregati di menhir mediante osservazioni visive, presumibilmente effettuate mediante l’uso di rudimentali diotre, realizzate eseguendo uno o due fori in un pezzo di terra cotta, quale regolo astronomico di notevole precisione. Le liste derivanti dalle elaborazioni evidenziano la correlazione esistente tra gli allineamenti dei menhir e gli azimut che il Sole e la Luna determinano nel sorgere o nel tramontare nella zona.
Nella tabella sono sintetizzati alcuni elementi astronomici significativi, quali i solstizi, gli equinozi, l’inizio dell’anno astronomico ed i noviluni, che hanno trovato correlazione con allineamenti di menhir esistenti in loco infissi nel terreno nella posizione ortostatica originaria.
I due complessi megalitici descritti, sono da considerarsi come parte integrante, la più interessante, di un reale contesto archeologico di vasta entità, composto da decine di costruzioni megalitiche, numerose tombe del tipo “a corridoio”, di “giganti” ed “ipogeiche”, ed decine di costruzioni eseguite con tecnica megalitica tipologicamente definibili “proto nuraghe” e numerose altre del tipo delle costruzioni della cultura Torreana della vicina Corsica.
Muravera-CA: Complesso megalitico di Cuili Piras, gli allineamenti di menhir in relazione con l’orizzonte ed il sorgere ed il tramonto del Sole e della Luna nel sito |
La tipica costruzione megalitica, che nella Sardegna Sud Orientale è sovrabbondante, ne sono state rilevate un centinaio, pur essendo costituita da elementi litici poliedrici di grossa pezzatura, messe in opera a secco e pur avendo pianta circolare, presenta un minimo spessore murario e di contro un elevato diametro interno della stanza, tale da non rendere realizzabile la, chiusura mediante pseudo-cupola: è immediatamente intuibile che non abbia raffronti, salvo il fatto di essere ubicata in Sardegna e costruita con conci posti in opera “a secco”, con le costruzioni tronco coniche che realizzano la chiusura mediante la pseudo cupola.
In località “Cuili Piras”, dove è ubicato il più interessante dei templi megalitici astronomici finora localizzati, è visibile, appoggiato sulla pendice dell’attiguo “Monte Crobu”, un tipico esempio di costruzione megalitica non aggettante e che non poteva realizzare la chiusura mediante la pseudocupola. In questo caso si tratta di un monumento di pianta semicircolare, messo in opera con conci poliedrici di grossa pezzatura ed ingresso di notevoli dimensioni, il cui ingrasso é orientato a Nord; poco distanti sono ubicate tre tombe “a corridoio” e due tombe “di giganti”.
Concludendo, dopo aver sinteticamente tracciato un quadro generale della zona, si hanno fondati elementi per ritenere che le strutture megalitiche, atipiche, non attribuibili alla civiltà nuragica, costituite da aggregati di menhir utilizzati per effettuare culti astronomici e agricoli, siano opera di una cultura di estrazione megalitica che in epoca pre nuragica, partendo dal Nord Europa, forse dall’Inghilterra, attraverso la Spagna, le Baleari e la Corsica, giunse in Sardegna e si attestò nella costa Sud Orientale, nell’area geografica dell’Isola denominata “Sarrabus” sviluppandosi ulteriormente realizzando propri ed originali orizzonti culturali.
Corsica-FR: complesso megalitico di Filitosa, costruzione preistorica torreana e menhir antropomorfi |
Si potrebbe quindi attribuire la costruzione dei due complessi megalitici descritti e delle costruzioni non aggettanti, ad una frangia di quella cultura megalitica che in Inghilterra, forse nel III millennio a.C. edificò le strutture centrali, le più antiche, del grande tempio astronomico megalitico di Stonehenge con cui le strutture di recente scoperte in Sardegna, di cui si è data descrizione, fino ad oggi uniche, trovano evidente raffronto.
Se così fosse, gli elementi deducibili dall’analisi di questo nuovo contesto archeologico megalitico, indicherebbe in modo significativo, che la civiltà Nuragica che costituisce la naturale e più recente evoluzione, oggi relegata ad una entità pastorale e guerriera (che non vinse ne combatté mai guerre) dalle origini fino alla fine, quindi priva di concettualità, in effetti abbia ricevuto l’impronta, sviluppandola secondo proprie direttrici, da una precedente cultura notevolmente progredita, dedita allo studio degli astri ed alla ricerca di sempre più perfezionate tecniche di costruzione di monumenti megalitici da adibire a luogo di culto.
Villaputzu-CA: Pseudo-nuraghe del Monte Arrubiu-Quirra |
In questa costruzione é chiaramente visibile la chiusura a pseudo-cupola che caratterizza un edificio, di forma tronco conica, che possa essere definito “nuraghe”: è rilevabile la raffinatezza della tecnica di esecuzione realizzata mediante l’utilizzo di conci posti in opera senza leganti, basandosi solo sulla forza di gravità e di un accurato calcolo delle proporzioni dei conci e dei filari murari.
Il “nuraghe”, a prescindere da insoddisfacenti e contraditorie definizioni linguistiche identifica un particolare tipo di costruzione megalitica, avente determinati ed imprescindibili requisiti architettonici. Il più importante dei quali è la costituzione di uno spazio interno, di pianta circolare mediante graduale chiusura delle pareti interne che restringendosi gradatamente dal basso verso l’alto determinano la pseudo-cupola: di fatto, anche secondo le stesse modalità architettoniche riportate nella letteratura nuragica attualmente più accreditata, esiste un Nuraghe solo se esiste una pseudo-cupola. Ad eccezione dei cosi detti “nuraghi a corridoio” che sono conosciuti in numero molto esiguo rispetto alle migliaia di costruzioni eseguite con tecnica muraria megalitica esistenti nel territorio della Sardegna.
Isili-Nu: Interno del “N.ghe Is Paras” la pseud-ocupola vista dall’interno della camera |
Strutturalmente questo complesso megalitico di “N.ghe Soro” documenta una fase architettonica intermedia collocabile tra il protonuraghe e la costruzione che chiudeva mediante la pseudo-cupola oggi denominata “Nuraghe”. Questa costruzione non realizza tale tipo di chiusura: presenta spessori murari molto ridotti in rapporto al grande diametro della camera e, inoltre, la tecnica di esecuzione è totalmente diversa, sia per dimensione dei conci murari sia per la posizione in opera dei filari murari, rispetto a quella caratteristica delle costruzioni effettivamente “nuragiche”).
L’apparizione della costruzione nuragica aggettante che realizza la chiusura mediante la pseudo-cupola, il così detto “Nuraghe”, non fu che la conseguenza di un perfezionamento delle preesistenti costruzioni circolari non aggettanti aventi probabilmente finalità cultuale, ed in alcuni casi di controllo e difesa del territorio, successivamente perfezionata anche dal sopraggiungere di nuovi apporti culturali dei “popoli del mare”, gli Shardana, e culminante, dopo secoli di esperienze architettoniche, soprattutto per necessità militari, nelle sofisticate ma inadeguate fortezze nuragiche di Losa, Barumini, Santu Antine ecc.. Ancora oggi, le costruzioni megalitiche che caratterizzano il paesaggio della Sardegna, essendo semplicisticamente tutte definite “Nuraghi”, non tenendo conto delle loro reali caratteristiche architettoniche, vengono erroneamente attribuite alla così detta “civiltà nuragica”, generando una grande confusione.
L’articolo è stato gentilmente offerto da Roberto Ledda, libero ricercatore, Ispettore Onorario per l’Archeologia della Soprintendenza Archeologica per le province di Cagliari e Oristano.