Nei primi decenni del XIX secolo a Decimo e forse anche in altre località della Sardegna, si verificarono dei contrasti sulla possibilità di consumare i fichi d’india per scopi alimentari umani, prioritariamente a quelli per allevare il bestiame.
I benestanti, quasi sempre proprietari terrieri e allevatori di animali, tra i quali i maiali, sostenevano che potessero usare i frutti del fico d’india per allevarli, senza tenere conto delle necessità della popolazione.
La popolazione, in determinati periodi dell’anno, aveva con questo frutto l’unica possibilità di sostentamento, quindi non era favorevole al fatto che i “benestanti” li usassero per allevare gli animali.
Il clima doveva essere teso se il Sindaco, Giuseppe Casula emanò un’ordinanza nella quale si stabiliva per la popolazione, la lunghezza massima della canna per cogliere i fichi d’india (sa cannuga), sei palmi (da m. 1,32 palmo piccolo a m.1,56 palmo grande) (1). Per i benestanti che avevano l’allevamento di maiali era fatto divieto cogliere i frutti perché questi non venissero usati a scapito della popolazione e per ingrassare “gratis” le bestie.
Con questa situazione di tensione, anche sociale, il Sindaco decise di emanare un’ordinanza in data 13 agosto 1831: ” Quelli che non hanno porco domestico possono cogliere i fichi d’india della parte esterna delle siepi con una cannocchia di sei palmi. Quelli che hanno porco non è stato lecito giamai tale privilegio. Questo costume è conosciuto dai tempi più antichi, sembra conforme all’equità. Con questo mezzo si fa lecito ai soli e veri poveri l’uso del fico d’india e si proibisce il medesimo a quelli che sotto manto di povertà si prevalgano di fichi altrui per ingrassare dei porci e farvi un coppioso negozio. Si rispetti il costume antico. Mezzo scudo di multa ai trasgressori. ”
Dall’ordinanza si desume che; era lecito per la popolazione , avere la cannocchia a misura standard (sei palmi) e cogliere i fichi d’india solo nella “parte esterna delle siepi”, cioè sulla pubblica via, non era comunque consentito loro di invadere il “tancato” dei proprietari. In pratica è intuitivo che i padroni, all’interno dei loro terreni, potessero usare i fichi d’india (sa figu morisca) per gli scopi più consoni, non ultimo quello per l’ingrasso dei maiali, la stessa limitazione delle cannocchie avvalora la nostra considerazione. (2)
1) Il palmo misura empirica anticamente usata era di due tipi; palmo piccolo corrispondente a circa 22 cm. e palmo grande corrispondente a 26 cm. Nella pratica lo si fa corrispondere a circa 25cm.
2) Gli errori di ortografia nel testo dell’ordinanza sono riportati come dall’originale.
Angelo Sanna