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I segreti dei colori naturali

Per migliaia di anni l’arte di ottenere dalla natura i pigmenti con i quali produrre i colori per tingere o dipingere, è stato sapere di pochi, custodito gelosamente.
Era un sapere tramandato da maestro a discepolo con grande circospezione. Insomma, era un segreto.

Quasi tutte le piante possono essere usate per tingere.
L’uomo ha sempre creduto che, colorato, il mondo fosse più bello e la natura è colore, basta guardare un prato fiorito per rendersene conto.
Così i nostri antenati hanno saggiamente associato le due cose e hanno iniziato ad utilizzare gli elementi naturali a loro disposizione (vegetali, animali e minerali) non solo per tingere i propri abiti, ma anche a scopo artistico e ornamentale in genere, insomma per rendere più piacevole il mondo che li circondava.
La maggior parte degli elementi naturali, soprattutto vegetali, colora, ma per ottenere un effetto duraturo è necessario che il colore sia stabile, ovvero non svanisca con i lavaggi o nel tempo. Per questo motivo solo l’uso di alcuni coloranti è stato tramandato nel tempo e altri sono stati scartati.
Ogni popolazione coltivava e tramandava l’uso delle piante che crescevano nel proprio territorio, ma gli scambi commerciali di questi preziosi prodotti iniziarono molto presto e le sostanze tintorie presero a fare il giro del mondo.
Fino al 1869 la tintura naturale era l’unico metodo conosciuto.Dopo questo periodo la pratica della tintura naturale è quasi caduta in disuso, specialmente nei paesi più industrializzati del mondo, a favore delle sostanze di sintesi, quasi sempre derivate da sottoprodotti del petrolio, caratterizzate da una maggiore uniformità della colorazione e da costi più contenuti.
Recentemente si sta riscoprendo l’uso delle tinture naturali, specialmente vegetali, in quanto presentano notevoli pregi e caratteristiche interessanti nei confronti dell’ambiente e della salute.
I prodotti tinti con coloranti sintetici hanno un elevato impatto sull’ambiente nella fase di produzione e smaltimento e il rischio di provocare allergie (dermatiti da contatto) a chi indossa il prodotto finito.
I coloranti sintetici sono più stabili e consentono di ottenere tonalità più vivaci e brillanti, mentre i coloranti naturali consentono di raggiungere effetti di una delicatezza difficilmente ottenibile con sostanze chimiche.
I colori chimici non vengono realmente assorbiti dalle fibre, ma le ricoprono, come una mano di vernice, nelle colorazioni naturali invece la fibra assorbe realmente il colore, impregnandosene, meglio ancora per quanto riguarda le fibre di origine animale, come lana e seta; le fibre sintetiche invece non assorbono le tinture naturali.
Tinture naturaliUn piccolo esempio di colorazione naturale a scopo curativo può essere quello della tintura della lana
con l’ALATERNO, dal quale si ottiene un colore giallastro.
Questo colore si dice abbia la stessa intensità della luce che produce la lampada con la quale si cura l’ittero.Infatti nei tempi passati si usava colorare la lana e avvolgere il ventre del bambino, così che potesse trarre beneficio dal colore estratto da questa pianta.