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Solstizio di Inverno, Il Nuraghe Sant’Antine

L’obiettivo del giornalista è quello di dare evidenza alla recente pubblicazione di Mauro Peppino Zedda nella quale verrebbe illustrata una, a mio avviso, curiosa teoria per la quale il costruttore nuragico avrebbe disposto il manufatto secondo un preciso indirizzamento astronomico. Nello stesso articolo è citata l’interessantissima opera di Massimo Pittau (La Sardegna Nuragica) per la quale mi sento vivamente di consigliarvi la lettura (è anche un ottimo consiglio per un regalo natalizio).

Fonte UNIONE SARDA

Il nuraghe Santu Antine, situato non lontano dalla superstrada 131 in prossimità del bivio per Torralba, è uno dei maggiori monumenti dell’isola, simbolo possente di quella civiltà autoctona dei “costruttori di torri” al pari della reggia di Barumini e del nuraghe Arrubiu di Orroli.

Dagli archeologi più noti (Taramelli, Lilliu, Contu) è sempre stato considerato come un castello della protostoria, realizzato da grandi e misteriosi architetti nell’età del Bronzo medio (1500-1200 avanti Cristo).

Un esempio magnifico di fortezza a presidio del territorio, con una torre centrale – il mastio – alta fino a 25 metri, anche se attualmente raggiunge “appena” 17,55 metri a causa del crollo della parte superiore.

Questa torre è inglobata nel corpo aggiunto trilobato costituito da tre torri raccordate da quattro corridoi (due al piano terra e altri due sovrapposti). Il significato e l’utilizzo di Santu Antine da qualche tempo è stato messo in discussioni da diversi studi che hanno contestato la teoria “accademica” che fosse un castello militare. Secondo Massimo Pittau, invece, rappresenterebbe un santuario dove si svolgevano pratiche religiose relative al rito dell’incubazione e dell’oracolo.

Più di recente l’appassionato studioso di archeoastronomia Mauro Peppino Zedda e l’ingegner Paolo Littarru con alcune pubblicazioni hanno avanzato una nuova e suggestiva ipotesi. Santu Antine a loro avviso, sarebbe la dimostrazione lampante che gli antichi abitanti della Sardegna costruissero le torri di pietra con un preciso orientamento astronomico. Santu Antine – affermano – è stato senza dubbio realizzato con l’orientamento fissato verso l’alba del solstizio d ‘inverno e il tramonto del lunistizio maggiore meridionale, due eventi astronomici ritenuti importanti per il mondo nuragico. L’orientamento rivolto verso il punto da cui sorge il sole al solstizio d’inverno (il giorno più corto dell’anno, osservabile nell’arco di tempo dei 6-8 giorni a cavallo del solstizio che cade il 21 dicembre) corrisponde alla linea tangente alle torri est e nord.

Quello, invece, del tramonto della Luna corrisponde alla linea tangente che lambisce la torre sud e il paramento murario che contiene l’ingresso principale. Una tesi, quella di Zedda, sostenuta da calcoli e dimostrazioni non solo sul Santu Antine, ma sullo studio di oltre 800 nuraghi. In questo mese di dicembre potrebbe essere interessante e davvero suggestivo recarsi al nuraghe di Torralba e verificare di persona la meraviglia del solstizio d’inverno sull’orizzonte del monumento.

Carlo Figari.