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Erbe e leggende – L’iperico, erba di San Giovanni

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Per erbe medicinali s’intendono quelle piante che possiedono proprietà terapeutiche.
L´uso delle piante come terapia per le varie malattie è antichissimo, probabilmente risale alla preistoria, periodo in cui l´uomo cibandosi di bacche e radici spontanee, sperimentò casualmente i loro effetti curativi o al contrario i loro effetti tossici.

Si possono prendere in esame diverse piante con le loro diverse proprietà curative,
IpericoL’iperico ad esempio, è un piccolo fiore giallo, dal quale si ottiene un’olio estremamente lenitivo, cicatrizzante e  antidepressivo.
Questa pianta veniva usata contro le bruciature e si dice che soprattutto nell’entroterra della Sardegna, in ogni cucina non potesse mancare una boccetta di quest’olio portentoso.

Ma le sue proprietà vanno ben oltre questo, essendo anche molto efficace contro la depressione.
Una leggenda narra di mogli che stavano a casa quando i mariti si assentavano per parecchio tempo per badare al bestiame, e questa pianta veniva utilizzata come rimedio “antimalinconia”.

L’ Iperico viene chiamato anche erba di San Giovanni. Infatti nella notte del solstizio d’estate le ragazze compivano arcaici riti dai quali ne traevano presagi sull’incontro con la persona che avrebbero maritato. La sera prima della festa le ragazze galluresi usavano andare in campagna in cui praticavano un rito divinatorio che consisteva nel capire attraverso le piante se si sarebbero sposate entro l’anno.
Le ragazze si mettevano alla ricerca delle piante preferite che di solito erano lu tarabucciulu (l’asfodelo), il verbasco, oppure l’alba di santu Gjuanni (l’iperico).
Ognuna di loro ne sceglieva una, la legava con un nastrino colorato, faceva un nodo e in nome di San Giovanni chiedeva alle forze celesti se si sarebbe sposata entro l’anno o no.
L’indomani all’alba, le ragazze ritornavano alla pianta prescelta e dal tipo di insetto che la notte vi si era posato ne traevano predizioni. Se si trattava di una formica la giovane avrebbe sposato un capraio, se invece trovava uno scartafaccio avrebbe sposato un vaccaio, ma peggio, se non trovava nessun insetto avrebbe sposato un uomo povero.
In poche parole si può dire che la natura, ed in questo caso alcune erbe erano utili e lo sono tutt’ora non solo come rimedio naturale contro diversi mali, ma anche come filo conduttore tra uomo e religiosità.