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Natura e Archeologia a cagliari

Cagliari si erge in una posizione panoramica suggestiva, distesa sui colli di roccia calcarea, circondata dal mare e dalle lagune. La sera, il tramonto colora le acque dello stagno di S. Gilla, abitato da numerose colonie di uccelli: il fenicottero rosa, l’airone cinerino, la garzetta, il cormorano. A esso è legata una parte della storia di Cagliari, dall’età fenicia fino al XIII secolo, quando i Pisani distrussero la “Città dei Giudici” e edificarono il Castrum Kallaris. Sono circa quattromila ettari di acque separate dal mare da una striscia di terra detta La Playa e dai Romani Litus finitimum, sopra la quale passava l’antico ponte romano che conduceva a Nora. In prossimità del ponte di Sa Scaffa si trova l’antica torre di avvistamento spagnola della Quarta Regia, così chiamata perché il fisco della Corona esigeva una tassa sul pescato, detta arrendu (dallo spagnolo arrendar), corrispondente alla quarta parte.
Collegata alla laguna è Sa Illetta, l’isoletta oggi inglobata nella strada, che fu, verosimilmente, scalo marittimo fenicio, punico e poi romano. A Sa Illetta sorge la piccola chiesa di San Simone, databile tra il 1500 e il 1600. Il Museo della Laguna conserva manufatti di ceramica, anfore e altri oggetti per la conservazione e il trasporto degli alimenti (vino, olio, grano), che hanno permesso di studiare le usanze e le tradizioni alimentari dei Fenici, dei Romani e delle altre civiltà che hanno vissuto in questi luoghi.
Capo S. Elia, frequentato sin dall’epoca neolitica, è il promontorio che divide in due il Golfo di Cagliari. Esso è caratterizzato da una serie di grotte naturali e piccole insenature (spiaggetta di Calamosca, Grotta di Is Cocciulas, Grotta dei Colombi). Importanti le due cisterne che sorgono nei pressi dei resti dell’antica chiesetta agreste di Sant’Elia. Una, utilizzata probabilmente anche in epoca romana, è affiancata da un sistema di vasche e piccoli canali che vi riversavano l’acqua piovana; l’altra, sicuramente punica, serviva per le funzioni di un tempio dedicato ad Astarte, dèa della prostituzione sacra. Percorrendo i sentieri che si inerpicano sul colle si intravedono i resti del Fortino di S. Ignazio, costruito nel 1792 per fronteggiare l’imminente attacco francese, e la Torre del Prezzemolo, il cui impianto potrebbe risalire al periodo giudicale. Poco distante, sul promontorio della Sella del Diavolo, la Torre di Sant’Elia, o della Lanterna, venne costruita dai Pisani nel 1282 per segnalare gli eventuali attacchi da parte delle navi genovesi. La Torre di Calamosca fu invece edificata dagli Spagnoli nel 1638. Veniva chiamata anche Torre dei Segnali perché comunicava con il Castello di Cagliari. Il faro adiacente fu costruito nel 1859.
La lunga spiaggia del Poetto, vicina alla città, divenne la meta balneare prediletta dai Cagliaritani nei primi anni del Novecento, quando ancora esistevano le dune di bianca finissima sabbia. Oggi le dune sono scomparse, ma è rimasto l’incanto di una spiaggia sterminata, lambita da un mare trasparente. Non lontano è il porticciolo turistico di Marina Piccola, sovrastato dal promontorio della Sella del Diavolo. Di fronte al mare si stende la laguna di Molentargius, utilizzata già in epoca antichissima per l’estrazione del sale. Popolata da migliaia di uccelli di specie diverse è un’oasi avifaunistica di rilevanza internazionale protetta dalla Convenzione di Ramsar. In primavera si può assistere alla nidificazione dei fenicotteri rosa (genti arrubia). In prossimità dello stagno si giunge alla Città del Sale, nel quartiere La Palma, dove è possibile vedere i resti degli impianti per la lavorazione del sale, oggi abbandonati.
Dall’altra parte della città si può visitare il parco di Monte Urpinu, sull’omonimo colle. Un tempo luogo selvaggio e isolato, fu rimboschito con pini d’Aleppo alla fine del XIX secolo. Oggi, prati e laghetti artificiali si alternano a impianti sportivi e aree di sosta. Vicino al quartiere di Is Mirrionis, è stata ricavata un’altra “oasi” verde: il parco di Monte Claro. È l’ideale punto di ritrovo per persone di tutte le età, animato da attività di vario genere. Il parco è diviso in varie aree tematiche: il “bosco”, con il percorso vita dedicato allo sport; il “roseto”; il “belvedere”. Sono presenti un giardino esotico, uno all’italiana e il giardino delle piante mediterranee. Accanto al punto di ristoro è nata un’area dei giochi per il divertimento dei più piccoli.

Dal sito http://www.ideacitta.it/Page/visitacagliari.htm