Maskinganna è uno degli essere fantastici della Sardegna più diffuso, da nord a sud dell’isola. Oggi riportiamo un racconto tratto dal libro di Albertina Piras e Antonio Sanna ” La Marmilla attraverso le sue storie e le sue leggende“.
A proposito del diavolo, in paese raccontano che il pescatore, ziu Luisicu, in una notte di luna era andato a controllare le canne da pesca insieme ai suoi due figli.
La luna sembrava stesse guardando la terra e la illuminava sin nel più piccolo angolo. Andavano tranquilli uno dietro l’altro fra le canne che costeggiavano le rive del fiume.
Il più piccolo era rimasto un po’ indietro rispetto al padre e al fratello.
C’era silenzio: si sentiva solo il gracidare delle rane e il canto dei grilli.
Ad un tratto il ragazzino sentì il pianto di un bambino. Chiamò il padre e questi si avvicinò insieme all’altro figlio.
“Cosa c’è?”
“Sento il pianto di un bambino!”
E tutti si misero alla ricerca e l’avevano trovato piangente dentro una grotta che il fiume crescendo aveva scavato. Davanti c’era una pianta piegata e non era stato facile tirarlo fuori.
Ziu Luisicu se l’era stretto fra le braccia dicendo parolacce di ogni genere per quella madre screanzata che aveva abbandonato il suo bambino nella riva. E continuava, continuava a parlar male. Il bambino si era messo a ridere. E tutti avevano detto:
“Sta ridendo!”
Ziu Luisicu aveva pensato di avvolgerlo nella sua giacca per tenergli caldo. Il figlio piccolo guardandolo:
“E’ maschio! Che peccato! Mamma aveva sempre desiderato una femminuccia!”
Ma il babbo:
“ Lo portiamo a casa lo stesso, un pezzo di pane ci sarà anche per lui!”
I figli ne erano rimasti contenti e tutti insieme si erano avviati verso casa.
Nel cammino, il padre aveva inciampato ed era caduto con la faccia a terra. Il bambino era ruzzolato.
E ziu Luisicu aveva temuto che non gli si fosse spezzato qualche osso. E aveva ripreso a parlar male: parolacce di ogni genere. E il bambino rideva, rideva. Tutti l’avevano osservato.
“Sta ridendo, sta ridendo!” e si erano messi a ridere tutti quanti, poi avevano ripreso il cammino.
Ziu Luisicu teneva ben stretto il bambino e aveva inciampato nuovamente. Pieno di rabbia:
“Statemi lontano dai piedi, non fatemi cadere un’altra volta!” disse ai figli.
Dopo quattro o cinque passi stava per cadere nuovamente.
Ancora più inquieto di prima…però aveva osservato che i figli erano davanti a lui e ai suoi piedi aveva visto due gambe d’asino che scendevano ed erano del bambino.
Immediatamente lo aveva buttato via urlando:
“Santa Barbara e San Giacomo e tutti i santi del cielo, questo è il diavolo infernale!”
Il diavolo sentendo così aveva cominciato a scappare lampeggiando fuoco per un bel tratto fino a quando era scomparso del tutto.
Quei tre poveretti presero la rincorsa verso casa piangendo e dicendo che la pesca per loro era finita per sempre.