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La tomba romana di Giona

Tomba romana di Giona a cagliariLa tomba di Giona è una una tomba romana, scoperta contemporaneamente a quella di Munatius Ireneus. E’ stata scoperta durante i lavori di ampliamento del cimitero di Bonaria, eseguiti nel 1888.
La tomba risulta essere in parte scavata nella roccia ed in parte costruita in mattoni, e conteneva alcuni sarcofagi, ma di particolare interesse si presentavano le pareti, con due affreschi.
In uno era riconoscibile l’immagine del Cristo Buon Pastore, con una pecora sulle spalle, e nell’altra era raffigurato il noto episodio biblico in cui il profeta Giona è gettato in mare dai compagni di navigazione per sedare la tempesta.
Da qui il nome di “tomba di Giona”. Una terza immagine alle pareti rappresentava infine una nave romana a due alberi con varie persone a bordo, tra cui alcune intente a tirare una rete ricolma di uomini, mentre un agnello passava dalla riva alla nave attraverso una minuscola passerella.
La complessa scena fu subito riconosciuta come una rappresentazione allegorica della Navicula Petri, cioè la navicella di Pietro, simbolo della Chiesa, con gli Apostoli trasformati in pescatori di uomini , e l’agnello simbolo di Cristo stesso che, secondo il Vangelo, salì sulla barca di Simone per predicare alla folla radunata sulle sponde del lago di Tiberiade.
Già qualche anno dopo la scoperta delle pitture ci si rese conto che esse erano avviate ad un processo irreversibile e rapido di deterioramento, per cui il Vivanet ne fece fare delle riproduzioni a colori ad un valente pittore locale di nome Serpi, e le inviò all’archeologo romano Giovanni Battista De Rossi, che a sua volta ne curò la pubblicazione sul “Bullettino di Archeologia Cristiana” nel 1892.
Le pitture originali alle pareti oggi sono completamente scomparse, mentre è ancora visibile lo scheletro metallico dell’edicola a vetrate costruita nel tentativo di proteggere le pitture.

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