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La storia del castello di Quirra

castello-quirra

Approfittando di una bella giornata di sole ci mettiamo in macchina per andare a far visita alla famigerata Donna Violante Carroz, la “sanguinaria”, nel suo maniero di Quirra.

Come arrivare al castello di Quirra

Arrivarci è molto semplice prendendo la nuova S.S 125. Superiamo il paese di Villaputzu, precisamente lo svincolo all’altezza di Muravera e dopo circa 13 Km arriviamo al bivio che ci poterà castello (39°31′28.8″N 09°35′13.9″E). Prendiamo la S.S. 125 vecchia tornando indietro sino ad arrivare alla frazione di Quirra in prossimità di un Bar davanti al quale si trova una strada (39°30′56″N 09°36′26.8″E) che imbocchiamo e percorriamo per circa 500 mt per poi girare a sinistra, sempre su strada asfaltata. castello di Quirra

Andiamo avanti saltando una deviazione sulla destra sino ad arrivare al ponte sul Flumini Durci (39°31′22.7″N 09°36′51.7″E). Subito dopo il ponte troviamo una sterrata sulla sinistra nella quale ci immettiamo svoltando quasi subito a destra. La sterrata inizia a salire e noi proseguiamo senza possibilità di errore sino al parcheggio (39°31′53.7″N 09°36′28.8″E) da cui parte il sentiero che si inerpica per la collina sino a giungere i 296 mt di quota del Monte Cudias.

Il tracciato che si sviluppa su rocce metamorfiche per poi passare gradatamente al calcare, è stato sistemato per essere fruibile dai turisti ma inizia a presentare evidenti segni di degrado e noi ci auguriamo che venga risistemato come si deve.

La passeggiata di circa 20 minuti è gradevole e man mano che si sale si gode di un bel panorama verso il mare.

castello di quirraUn cartello con il classico buco da pallettone ci accoglie per spiegarci in breve a cosa ci troviamo davanti. I ruderi dominano ancora il territorio circostante dopo oltre 800 anni. Il vento è forte e ci costringe a prestare particolare attenzione in prossimità dei dirupi sul quale si sporgono ormai pericolosamente le mura del castello.

Portandosi su un punto alto delle rovine (con tutte le dovute cautele del caso) è possibile farsi un’idea dell’originaria struttura della fortezza; nel terreno è difatti ancora chiaramente visibile l’antico perimetro, il giro di mura nonchè la sezione delle torri.

La fantasia corre veloce e subito si intuisce quanto imponente e imprendibile dovesse apparire a chi percorreva la vallata. Sul lato Sud-Ovest sono ancora presenti due cisterne costruite sul perimetro delle mura, la prima delle due ha è oramai priva della originale copertura mentre la seconda è perfettamente conservata e risulta accessibile attraverso una piccola breccia aperta sulle imponenti pareti sulle quali, come fosse stato posato ieri, è ancora presente il rivestimento impermeabilizzante di coccio pesto.

La storia del castello di Quirra

castello di quirraEdificato dai giudici di Cagliari nella metà del XIII sec. E conquistato alla fine dello stesso secolo da Nino di Gallura. Ne furono padroni i Pisani fino al 1324, anno in cui, dopo un lungo assedio, gli aragonesi guidati da Almirante Francisco Carroz, riuscirono ad espugnarlo.

Fu un’operazione militare di fondamentale importanza e che costrinse i Pisani ad abbandonare la Sardegna orientale. Il castello era un punto cruciale sia per il controllo della costa ad oriente ma anche perché era la via d’accesso alle zone minerarie dell’interno e per questo subì numerosi assedi tra i quali quelli dei Genovesi nel 1334 e quelli del giudice d’Arborea nel 1354, entrambe senza successo.

Nel 1364 i Carroz, entrarono in possesso del castello grazie alla nomina ricevuta dal Re di Aragona che gli concesse i territori di Quirra.

Violante Carroz (1456-1511), succedette al padre Giacomo a soli 13 anni, sotto la tutela di Niccolò Carroz d’Arborea.

Il salto di Quirra, a causa di un documento redatto da Donna Violante nel 1480 e che concedeva ai comuni del Sarrabus e dell’Ogliastra il diritto a coltivare e approvvigionarsi di legna nei territori del contado, fu teatro di cruenti scontri tra queste due comunità sino all’abolizione del feudalesimo e alla ripartizione dei terreni comunali.
Nel 1646, il castello fu protagonista di un fatto curioso.

Sul litorale antistante il monte su cui si erge, naufragò una nave da guerra francese diretta a Napoli. I circa 400 uomini imbarcati sulla nave riuscirono a salvarsi e si rifugiarono nel castello in cui assediati dalle truppe della zona si arresero.

Gli ultimi feudatari, i Carroz-Osorio persero il legame con il castello nel 1839, durante il regno di Carlo Alberto.
Oggi del castello di Quirra, che si dice fosse uno dei più potenti dell’isola, rimangono alcuni muri perimetrali, la maggior parte dei quali a picco sul dirupo che ne delimita il lato a sud. Una grossa cisterna è ancora visitabile per tutta la sua lunghezza.

Le leggende

Le due leggende più importanti narrano fatti di sangue. la prima vede coinvolto Don Berengario Carroz, Conte di Quirra, che innamorato di Donna Eleonora Manriquez, una bellissima contessa, cugina della Regina d’Aragona, avrebbe fatto uccidere nel castello la moglie Beatrice (o Benedetta) d’Arborea, dopo averla accusata a torto di tradimento.

La seconda e più famosa, ci riporta alla nostra famosa Donna Violante Carroz, descritta spesso come avida e crudele, morta precipitando dal dirupo più alto. Nelle viscere della montagna, forse in una delle numerose grotte che si trovano alla sua base, Donna Violante avrebbe nascosto un telaio d’oro.

Noi non l’abbiamo trovato.

Voi siete stati al castello? Volete raccontarci qualcosa in merito? I commenti sono a vostra disposizione :-).

Alessio Scalas e Andrea Gambula

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