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La Profezia del Lunistizio

La Profezia del Lunistizio è il nuovo romanzo dall’autrice sarda Silvia Montis.
Un libro che vi appassionerà dall’inizio alla fine, un viaggio oltre la porta del tempo tra le misteriose terre d’Irlanda e Sardegna…

La protagonista, Selly, è una giovane Newyorkese che scopre di essere discendente di un antico popolo che affonda le sue radici nell’arcaica dinastia conosciuta anche come popolo di Atlantide.
Il suo viaggio comincia assieme ai suoi fedelissimi guardiani, Dorigo e Cormac, tra le fredde terre del Nord e quelle più miti del Mediterraneo, in cerca della chiave che le permetterà di compiere, in qualità di custode, la profezia del lunistizio e assicurarsi che le tradizioni e i saperi del suo popolo non vengano dimenticate. Tra colpi di scena, amori e corse contro il tempo, infidi nemici e luoghi misteriosi, i protagonisti di questa avventura vi condurranno in luoghi fantastici e indimenticabili.

CHI E’ SILVIA MONTIS
L’artista Silvia Montis nasce in un piccolo paesino della Brianza nel 1975 da genitori Sardi immigrati nel Nord Italia per lavoro. Vive i suoi primi anni di vita a Merate, Novara, Milano, per poi tornare nella sua terra d’origine all’età di 6 anni. Diplomata al Liceo Artistico Statale di Cagliari nel 1996, comincia il suo primo approccio con il mondo del lavoro dapprima nel ramo architettura come stagista da un architetto e dopo poco tempo come aiutante grafico in una tipografia.

Intanto nasce la passione per la fotografia che sperimenta in modo amatoriale da autodidatta. L’esperienza lavorativa nel settore della grafica sviluppa in Silvia il desiderio di approfondire le sue conoscenze e decide così di partire, nel 1999, a Firenze per frequentare un corso professionale di design e fotoritocco. Da quest’esperienza cresce la sua passione per la grafica. Finito il corso, decide di trasferirsi a Treviso, nel Nord Italia, per avere maggiori opportunità lavorative e ci rimane circa 10anni. Qui sviluppa la sua più alta espressione artistica. Silvia dipinge e i suoi quadri esprimono la contrarietà per una realtà che non le appartiene, consumistica, industriale, attenta più all’apparenza che allo spirito.

La scrittura è un’altra sua grande passione e in quel periodo della sua vita i suoi scritti raccontano una lotta contro la politica corrotta, contro i media e le loro verità distorte. Sono gli anni del G8, delle rivolte popolari, delle torri gemelle, del terrorismo, delle guerre. Il suo bisogno di riscoprire i valori di una volta sono terreno fertile per la sua arte. Intanto nel 2003 si sposa ed è proprio in quest’occasione, durante il suo viaggio di nozze in Irlanda, che viene a contatto con una cultura a lei molto vicina che le farà scoprire nuove consapevolezze.

Nel 2004 pubblica il suo primo libro “Le mie idee voleranno libere” edito dalla casa editrice sarda La Riflessione. Intanto continua a portare avanti le sue battaglie per i diritti ma questi sono soprattutto anni di crescita personale e artistica, e anche di esperienze bellissime, di amicizie, di eventi e di viaggi. Partecipa alle sue prime collettive d’arte, si guarda intorno, cresce il desiderio di tornare nella sua terra. Viaggia, soprattutto nel Nord Europa e, intanto, cresce la sua passione per la storia del suo popolo e il suo legame con la cultura Irlandese.

Sono gli anni di ricerche e studio, di giornate passate in biblioteca, di conversazioni e scambi con i suoi nuovi amici ricercatori, anni dedicati alla stesura del suo nuovo libro. Cresce la passione per il fantasy e il richiamo della sua terra è talmente forte che nel 2007 ritorna in Sardegna e apre un nuovo capitolo della sua vita. E’ in questo periodo che si avvicina alla filosofia buddista e incomincia il suo percorso interiore che la porterà a scoprire nuove consapevolezze.

Il 2012 è per Silvia un anno di rinnovamento, finalmente pubblica il suo secondo libro: “La profezia del Lunistizio”. In questo stesso anno porta avanti la sua passione per la fotografia e la pittura diventando un’artista a 360°. Partecipa ad incontri letterari e artistici e fonda assieme a quattro carissimi amici autori e artisti l’associazione culturale LiberArt. Silvia, che ha fatto dell’arte la sua essenza di vita, sviluppa il suo estro e la sua creatività nel quotidiano tra pennelli,
colori e versi sublimi che raccontano il suo vissuto.

INTERVITA – COME NASCE IL LIBRO LA PROFEZIA DEL LUNISTIZIO

la profezia del lunistizioD. Come nasce l’idea di scrivere questo romanzo?
R. Tutto cominciò nel 2003 quando feci un viaggio in Irlanda. Constatai di persona che quel popolo era praticamente molto simile a quello Sardo sia per la loro cultura e storia, ma anche per il territorio ricco di numerosi megaliti. Al mio rientro cominciai a fare qualche ricerca, poi nel 2005 andai a visitare le domus de janas di Montessu a Villaperuccio, in Sardegna, e lì mi resi conto che la nostra anticha civiltà era la stessa di quella conosciuta in Irlanda. Quando vidi le spirali incise sulla pietra ne fui attratta; emanavano una grande energia. In molte zone del nord Europa esistono pietre megalitiche con tali simboli incisi, come a ricordarci la presenza di una civiltà comune. Da quel momento tutto cambiò nella mia vita e cominciai a lavorare ad uno scritto che raccontava queste affinità storiche e culturali. L’idea di trasformarlo in romanzo è nata successivamente decidendo di
costruire una storia che rispecchiasse anche il mio percorso di vita.
Durante la stesura del romanzo cominciai a capire che in realtà il messaggio che volevo trasmettere non era solo storico e culturale ma di rispetto, fratellanza e amore per il prossimo. Questo è ciò che il popolo di Dan ci ha voluto tramandare incidendo le spirali nella pietra, simbolo di vita e di rinascita, di amore e di pace, di fertilità e abbondanza. E quindi il mio desiderio è che questo messaggio arrivi a tutti, persino a chi non ama leggere. Perché Selly e i suoi Guardiani sanno coinvolgere anche il lettore più recidivo.
Naturalmente non poteva mancare la lotta tra il bene e il male, che è la lotta della vita, del nostro mondo interiore, del nostro stato vitale.

D. Cos’è il lunistizio e perché nella trama del romanzo hai scelto i siti archeologici di S.Cristina e il Newgrange?
R. “Il lunistizio è un evento astronomico che avviene ogni 230 mesi lunari di 29 giorni, 12 ore, e 44 minuti, cioè ogni 18,61 anni, momento in cui la luna acquista la massima declinazione. A mezzanotte è quasi verticale nel cielo. Molte leggende sono legate a questo fenomeno e l’Archeo-Astronomia (scienza che studia i siti archeologici del mondo legati a particolari allineamenti astronomici) ha rivelato che in Sardegna e in Irlanda la maggior parte dei siti  archeologici e luoghi di culto sono legati proprio a fenomeni come questo e spesso sono definiti dagli studiosi “antichi osservatori astronomici di pietra”. Non sono io ad aver scelto S.Cristina, è questo luogo ad aver scelto me. Forse perché si trova nel paese d’origine di mia nonna. Sta di fatto che questo sito mi ha letteralmente stregata. L’energia di questo posto è fortissima e avvolgente! Tutti questi megaliti rivelano conoscenze e capacità ingegneristiche davvero incredibili, se pensiamo che tali costruzioni risalgono a 3/5mila anni fa o forse più. E a S. Cristina come nel Newgrange, durante i solstizi e gli equinozi la luce del sole riesce a raggiungere, grazie alla sua particolare inclinazione, le viscere della terra ovvero l’interno del tumulo. Durante il lunistizio invece la tradizione vuole che a S.Cristina persino la luna riesca ad entrare nel pozzo sacro, specchiandosi nell’acqua grazie ad una fessura costruita con grande ingegno e incredibile precisione. Questi siti sono sempre stati definiti dall’uomo luoghi di energia cosmica, ecco perché sono tanto importanti nel mio libro. Danno l’idea di varchi temporali che si aprono e si collegano l’un l’altro”.

D. Quanto Silvia Montis si identifica con il personaggio di Selly Sheridan?
R. “In realtà questo romanzo è più autobiografico di quanto io stessa inizialmente potessi immaginare. Me ne rendevo conto man mano che andavo avanti con la stesura perché Selly vive nel romanzo ciò che io vivo nella mia vita, ovvero prova le mie stesse sensazioni, emozioni, paure ma anche il coraggio e la determinazione, qualità in cui io mi identifico totalmente. La passione che lei ha nel descrivere luoghi meravigliosi intrisi di magia è la passione che io stessa ho nel vedere la bellezza in ciò che mi circonda. E mentre descrivevo il suo viaggio esistenziale io percorrevo il mio. La chiave che Selly in qualità di custode desidera tramandare rispecchia l’amore universale che io ho scoperto dentro di me”.

CHI SONO I CUSTODI
Gli antichi saperi della Sardegna e dell’Irlanda sono stati tramandati per via orale di generazione in generazione e nella tradizione popolare le Janas e le Fairy (le fate della Sardegna e dell’Irlanda) erano proprio coloro che avevano il compito di scegliere i custodi, solitamente donne. Le fate erano le madri conoscitrici degli antichi saperi, dei mestieri, dell’arte e dei ritmi della natura e avevano il compito di tramandare tali conoscenze. Le persone che ai giorni nostri hanno ereditato il “dono” ovvero “la chiave” tanto citata in questo romanzo le possiamo incontrarle per strada, sono persone semplici ma anche molto speciali perché nascondono in se una sensibilità fuori dal comune. Il filo che lega questi esseri di luce ai prescelti è sottile e fatto di quotidianità e gesta antiche che si possono individuare in tanti settori quali le arti, l’artigianato, la musica, la danza, la scrittura e la poesia ma anche in capacità peculiari ad esempio c’è chi è bravissima a fare torte, chi nel giardinaggio, chi ha un talento naturale nell’incoraggiare gli altri, chi sa essere una buona madre e sviluppa una capacità educativa fatta di sani valori profondi.
Nella Profezia del Lunistizio questi “tesori delle Janas” non sono qualità scontate ma doni da tramandare. “La profezia del Lunistizio” è un viaggio nella memoria dell’uomo alla riscoperta di questi valori universali e alla ricerca di custodi che li tramanderanno.

LE JANAS/CUSTODI STAFF DELLA PROFEZIA DEL LUNISTIZIO
Sono otto le Janas /Custodi della “Profezia del Lunistizio”.
Uno staff tutto al femminile che si muoverà in modo itinerante appoggiando le presentazioni della Jana Maista Silvia Montis autrice del libro “La Profezia del Lunistizio”. Le otto Janas/Custodi rappresentano il mondo femminile, la poesia, l’arte, la sensibilità e la passione, l’amore e il sentimento, l’amicizia e  l’altruismo, il sostegno reciproco e la grande forza interiore. Queste meravigliose artiste appoggeranno le presentazioni regalando al pubblico degli eventi imperdibili ricchi di emozione e sentimento. E’ con piacere che vi presento le Custodi della Profezia:

– la Jana/Custode Francesca Cara che con la sua sensuale danza del ventre ci ammalierà tra le note celtiche e gotiche conducendoci in luoghi lontani, oltre la porta dello spazio e del tempo;
– la Jana/Custode Claudia Ortu che osserva e immortala le bellezze che la circondano, pronta a tramandare la profezia in ogni suo scatto regalandoci stupore con le sue meravigliose immagini delle terre di Dan;
– la Jana/Custode Antonella Soddu che con le sue poesie sulle fate, sul mondo femminile e sulle tradizioni della nostra terra, accompagnerà e delizierà il nostro viaggio verso la terra di mezzo;
– la Jana/Custode Manuela Daga che ha appreso l’arte della ceramica e ci conquisterà con scorci di una terra magica e antica, ricca di tradizioni, di usi e costumi che si tramandano nel tempo. Ma Manuela non è solo un’artista, è una musa che recita versi, con toni avvolgenti che riscaldano il cuore;
– la Jana/Custode Daniela Montis che tesse i fili d’oro e d’argento in drappi di filigrana e preziosi cimeli la cui tradizione si perde nella notte dei tempi. Il suo sapere è antico, la sua arte orafa è segreta. Così tra magia e incanto ci ammalierà con scintillii di polvere di fata;
– la Jana/Custode Elvira Angioni che da anni grazie alla sua sensibilità e dote artistica tramanda le sue conoscenze sul mondo delle fate creando, dipingendo e disegnando il piccolo popolo delle terre di mezzo. Lei con i suoi disegni illustrerà La Profezia del Lunistizio e ci regalerà grandi emozioni;
– la Jana/Custode Barbara Piras che con la sua sensibilità e con il suo amore per la natura e per la vita ci delizierà e riempirà il cuore poichè il suo animo nobile e luminoso sa raccontare e tramandare la profezia in molti modi;
– la Jana/Custode Susanna Littera, che con la sua sensibilità e dolcezza ha conquistano il cuore della La Profezia del Lunistizio e con la sua passione per le arti grafiche e il mondo della pubblicità si aggiudica posto speciale nel gruppo in qualità di PR e di addetta allo sviluppo d’immagine del gruppo.

RECENSIONE DI ANGELO MASCIA
(scrittore e autore del romanzo “Boe Muliake il re Templare”)
Ho letto il libro di Silvia Montis La profezia del lunistizio in due giorni, anzi due giorni e una notte, visto che il desiderio di scoprire il segreto del Grande Libro della Chiave mi ha tenuto sveglio fino alle tre del mattino. Faccio qualche considerazione sul libro, senza raccontarvelo, perché dovrete essere voi,  leggendolo, a scoprire se fate parte degli Eletti degni di conoscere il Grande Segreto.
Vi dico solo poche cose. Costruito con un perfetto gioco ad incastri, la storia si muove in una successione di racconti-capitoli avvincenti. Al centro di tutto c’è Selly, una ragazza newyorkese, che scopre di essere una figlia di Dan e di essere stata scelta per tramandare il messaggio di questa antichissima civiltà. Così era stato scritto prima ancora che nascesse. A lei è stata data in custodia la Chiave che consente di scoprire il segreto dell’esistenza. Chi non ha mai desiderato fare un viaggio spazio – temporale?
Leggendo il libro di Silvia Montis si ha la sensazione di essere seduti in una macchina del tempo. Silvia ci prende per mano e ci porta in Irlanda e nella Sardegna neolitica. I siti archeologici, i nuraghi, menhir e dolmen, pietre scolpite e spirali incise diventano messaggi chiari, segni da decifrare lasciati da una grande civiltà scomparsa da millenni, ma che ha ancora tante cose da insegnarci, tanti segreti da rivelarci. Selly è la custode del popolo di Dan e prima del Lunistizio deve trovare le risposte ai suoi, ai nostri, ‘ perché ‘. Nella notte dei tempi il popolo Shardana raggiunse le terre del nord. Nel 1895 a.c. i Tùatha de Danann giunsero in Irlanda e vi portarono il culto della Dea Madre. Essa è signora della terra, degli alberi e degli animali e rendeva fertili i terreni, faceva
crescere rigogliosa l’erba dei pascoli e crescere gli alberi.
Il romanzo di Silvia coinvolge totalmente il lettore in un continuo gioco a incastri tra Sardegna e Irlanda, tra passato e presente. La Sardegna degli shardana, chiamata Ichnusa, è strettamente collegata alla terra d’Irlanda. I riti dedicati alla dea madre nella Valle dei re, la valle fluviale culla della civiltà irlandese, sono gli stessi del pozzo sacro di Santa Cristina. Nel Newgrange, il più importante sito archeologico irlandese, all’alba del giorno del solstizio d’inverno un raggio di sole illumina la camera centrale per 15 minuti, grazie a calcoli astronomici notevolmente precisi. Il pozzo sacro di Santa Cristina è allineato con la Luna in modo tale che ogni 18 anni e mezzo circa la sua luce si riflette nell’imboccatura del pozzo. E poi c’è Atlantide. Silvia è consapevole che non si tratta solo di una leggenda fantasiosa, ma è convinta, e non è la sola, che il racconto di Platone nasconda un fondo di verità.
« Innanzi a quella foce stretta che si chiama colonne d’Ercole, c’era un’isola. E quest’isola era più grande della Libia e dell’Asia insieme, e da essa si poteva passare ad altre isole e da queste alla terraferma di fronte. […] In tempi posteriori […], essendo succeduti terremoti e cataclismi straordinari, nel volgere di un giorno e di una brutta notte […] tutto in massa si sprofondò sotto terra, e l’isola Atlantide similmente ingoiata dal mare scomparve. »
Quando Platone scriveva questa descrizione, le coste della Tunisia e della Sicilia erano più vicine, quasi si toccavano. Le colonne d’Ercole era quelle e oltre c’era Atlantide, Ichnusa, la terra del popolo dei Dan.
Mi rendo conto che sto cominciando a dire troppo, per evitare di rivelare anche il Grande Segreto mi fermo qui. La profezia del Lunistizio non è solo una bella storia, ma è anche scritto molto bene. Si coglie il lavoro solido e cesellato di chi ama le parole e non ne vuole sprecare od utilizzare impropriamente neppure una. Mi son accorto di aver rallentato più volte la lettura per il puro piacere di gustare il modo in cui Silvia gioca con le parole e le plasma. Nel libro di Silvia Montis scompare del tutto l’esotismo e l’auto esotismo, che da Grazia Deledda in poi ha caratterizzato molti scrittori sardi.
Spesso la Sardegna viene presentata adattandola alle aspettative dei non sardi. Si tratta di una Sardegna letteraria selvaggia ed esoticheggiante che tanto piace in Terramanna. Il libro di Silvia Montis va in tutt’altra direzione. Quando nella terra di Padania si viveva ancora nelle palafitte, il popolo di Dan attraversava il mare, colonizzava terre lontane e sconfiggeva eserciti potenti. E’ tutta un’altra storia rispetto a quella fosca e buia regalataci dal gioco del nascondimento a favore delle culture egemoni. Per questo ridare dignità alla nostra storia e alla nostra protostoria serve anche a noi, sardi del terzo millennio. E questo è un altro dei meriti di La profezia del Lunistizio di Silvia Montis. [Angelo Mascia]