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La magia della tomba dei giganti di Is Concias

Sulla tomba dei Giganti di Is Concias abbiamo avuto l’occasione di scrivere già.
E’ una delle tombe del genere meglio conservate della Sardegna e, come scriveva il noto archeologo Giovanni Lilliu, si trova occultata tra i boschi dei Monti dei Sette Fratelli, vicino a S. Pietro Paradiso.

tomba dei giganti di is conciasLa vicinanza alla città (circa 10 km da Cagliari) la rende una delle nostre mete preferite per passare qualche ora a contatto con la natura e perchè no, anche qualche notte all’aperto, sotto le fronde dei grandi alberi che si trovano nello spiazzo oltre la tomba, accanto al ruscello.
Per noi è un luogo di grande fascino in cui avvertiamo una notevole energia che permea tutto l’ambiente circostante e ci consente di ricaricare un pò le batterie, scaricate dalla frenesia della vita moderna.

Ogni vota che ci capita di visitare questo antico luogo di culto cerchiamo di immaginarci come potesse essere la vita al tempo dei suoi edificatori. Ci accostiamo ai blocchi granitici tentando di entrare in contatto con una ancestrale memoria per avere fugaci visioni delle loro gesta.

La gente del nostro antico popolo ha probabilmente scelto questo luogo in quanto si tratta di un luogo che si presenta difeso naturalmente, essendo ben nascosto tra i monti dei Sette Fratelli. Inoltre le risorse sono abbondanti e non per niente l’uomo vi ha dimorato sino all’alto medioevo, probabilmente nella zona della chiesetta, qualche chilometro più avanti lungo la strada.

La tomba, è fatta in blocchi di granito e misura 15,90 m di lunghezza (11,60 m il solo corpo principale absidato). L’altezza è di 3,30 m, che diventano 4,50 a metà del corpo.
La struttura è estesa da nord a sud e nella facciata a esedra, di 10 m di diametro, presenta un’apertura ad architrave.

tomba dei giganti di is conciasLa camera interna presenta una pianta rettangolare con i fianchi un pò concavi, è lunga 7,80 m e larga a metà percorso 1,30 m, sul fondo è provvista di un bancone per le offerte. La muratura ripete lo stile della struttura esterna: grandi massi di piede sui quali si elevano blocchi di dimensioni più piccole e lastre di granito e porfido con faccia a vista piana od obliqua, rincalzati da zeppe, disposti a filari discontinui aggettanti e convergenti verso la chiusura del solaio.
La linea longitudinale del soffitto declina gradatamente dalla parete interna dell’ingresso al muro verticale di fondo da 2,80 m a 1,70 m.

Sul lato sinistro dell’esedra si trova un betilo troncoconico. I betili, simboli fallici di fertilità, sono simili a piccoli coni di pietra sui quali talvolta sono scolpite piccole mammelle oppure due occhi: i betili mammellati simboleggiano la copulazione della divinità maschile e di quella femminile per riaccendere la vita ormai spenta nei defunti; i betili con occhi rappresentano invece una divinità a guardia dei defunti.

tomba dei giganti di is conciasNella parte destra si trovano tre pozzetti per offerte funerarie, praticati nella roccia. Sono circondati da un doppio giro di medie e piccole pietre (diam. 2,15m x 0,60 di profondità).
In uno di questi pozzetti sono stati trovati resti ceramici, mentre dall’interno e dall’esterno della tomba provengono piccole schegge amorfe di ossidiana. Poche ceramiche frammentarie furono raccolte nell’esedra, di più, ma non numerose, dentro la camera, in vicinanza di disordinati pezzi di ossa lunghe umane.
La forma dei frammenti ceramici sono da riferire al Bronzo recente, testimoniando così il prolungamento d’uso della tomba costruita nel Bronzo medio.

In definitiva, questo splendido monumento merita sicuramente una visita, anche per la sua vicinanza alla città. Purtroppo ogni volta che vi facciamo visita, notiamo spesso pasticci sui blocchi di roccia della tomba e le immancabili buste di immondezza a contorno. Tutto ciò ci fa un immenso dispiacere perchè denota quanto poco i “naturalisti” della domenica tengano veramente al nostro patrimonio.

Riferimenti:
Giovanni Lilliu
La civiltà dei sardi
dal paleolitico all’età dei nuraghi.