Le antiche formule per la guarigione raccolte in un cd.
“Furandeddas“, ossia “Rubale”, in modo da poterle usare quando necessario.
Canti, filastrocche, conte, ma soprattutto Pregantus, lascito della tradizione e della cultura delle donne della valle del Pardu. I ragazzi del Liceo Scientifico di Jerzu e dell’Istituto tecnico commerciale hanno seguito il consiglio, documentando in un cd rom un mondo di tradizioni e saperi quasi completamente scomparso.
“Unniri Dunniri” è il titolo del lavoro, edito da Mancosa, che raccoglie poesie, riti e formule del repertorio tradizionale femminile della Sardegna. L’occasione è stata fornita dal corso di etnomusicologia, patrocinato dalla Provincia e dalla Comunità Montana Ogliastra, che i ragazzi hanno seguito nell’anno scolastico 2003-2004 sotto la guida di Gavino Murgia, curatore della ricerca, e della professoressa Alba Lecca. Una ricerca sul campo, condotta attraverso la documentazione di una tradizione orale sospesa tra sacro e profano. È stata fondamentale la collaborazione delle anziane di Tertenia, Jerzu, Osini e Ulassai, custodi di un enorme repertorio di formule di uso quotidiano, legate ad ogni azione della giornata. Nucleo fondamentale della ricerca è costituito dalla pratica dei Pregantus ancora in uso in moltissime realtà dell’Isola.
Si tratta di pratiche curative, in cui confluiscono elementi legati al sacro e alla magia. Credere per guarire, altrimenti la formula non funziona. La tradizione legata a questi culti è indissolubilmente legata a coloro che ne sono depositari. Da qui l’importanza di un minuzioso lavoro di raccolta e catalogazione.
Molte delle formule che si possono trovare nel lavoro dei ragazzi di Jerzu erano legate all’attività che le donne svolgevano quotidianamente: dal lavaggio dei panni alla fontana al lavoro nei campi, ma anche e soprattutto alle tradizioni magiche radicate nelle credenze popolari. Le formule andavano e vanno usate con saggezza e grande rispetto.
Non era necessario tramandarle direttamente, ma era consuetudine ascoltarle e farle proprie di nascosto sentendole recitare dalle persone anziane. Le donne della Valle del Pardu che hanno reso possibile la ricerca sono Assunta Melis e Adelina Corrias di Sarrala, Gigina Esposito di Jerzu; Claudia Demurtas, Benedetta Demurtas, Angela Murgia, Elisa Locci, Battistina Lara, Caterina Congera di Tertenia; Aurelia Pilia di Ulassai; Pinuccia Corrias e Efisia Puddu di Osini.
Tutta la suggestione di un passato ancora tangibile in un lavoro che potrebbe costituire un modello per simili esperienze di ricerca poetico musicale.
Simone Loi