E’ questo un caso palese di giustizia fiscale che in quei tempi non era facile riscontrare poiché le tasse venivano pagate al feudatario ma anche alla chiesa che regolarmente riscuoteva le decime.
Spesso le due “autorità” riscuotevano dagli stessi soggetti; c’è da dire che in molte occasioni gli affittuari non pagavano quanto stabilito, soprattutto a causa delle continue guerre e dei raccolti, spesso non pingui.
Nei registri dell’Archivio di Stato di Cagliari, Antico Archivio Regio, vi è un documento che attesta l’esistenza a Decimomannu, del monastero dedicato a Santa Greca. Le monache di quel monastero, per mantenersi, gestivano delle attività agricole e spesso affittavano i salti dei loro possedimenti che erano usati come pascoli.
La posizione del monastero, accanto ai fiumi, al confine della curatoria di Gippi, al sito di Gippi Jossu (Zippeddu), Uta e Villaspeciosa, rendeva possibile lo sconfinamento di greggi e armenti che vi pascolavano. Le leggi e usanze di quel periodo ammettevano delle rivalse come la “machizia”.
Era questo un modo di impadronirsi dei capi di bestiame che pascolavano abusivamente, in rivalsa dei danni da essi causati, o avevano sconfinato in terreni altrui, adibiti anche a orti o altre colture.
Il bestiame veniva catturato, macellato e venduto e tutto questo era legale. Sicuramente i pastori o chi curava l’allevamento degli animali dovevano essere molto intimoriti dalle possibilità di perdere i capi e di conseguenza il reddito.
Il 23 giugno 1363 nel detto documento dell’Archivio di Stato si annota che a Fuliato Serra, o de Serra, resero una penale fatta pagare dal luogotenente di Gippi e Trexenta poiché si riteneva che il bestiame pascolasse nel sito di San Giorgio abusivamente, possedimento del monastero di Santa Greca: “salt appellat de Sant Jordi lo qual…è del dit Monestir de Santa Gregua”, di cui attualmente è rimasto il toponimo (Sa Forada de santu Iroxi o Forada San Giorgio).
Storicamente il documento è un “ordine” del luogotenente del vicario di Gippi e Trexenta, di restituire la penale fatta pagare al Serra per il bestiame che pasturava nel salto di San Giorgio del monastero di Santa Greca di Decimo, siccome detto bestiame era dell’arrendatore di detto salto.
Il governatore di Cagliari e della Gallura, Alberto Zatrillas [Asberto Zatria o Nasberto Zatrilla], su richiesta del fattore del nobile Joan Carroz, Orzoco de Unale, ordina a Miali Orlando luogotenente del vicario delle curatorie di Gippi e Trexenta per conto del comune di Pisa , di restituire 2 lire e 2 soldi alfonsini minuti che ha preso a un certo Fuliato de Serra per la pastura di un salto. Quel pascolativo, detto di San Giorgio e di proprietà delle monache del convento di santa Greca di Decimomannu, era stato affidato dalla Abbadessa al nobile Joan Carroz che in seguito e per mezzo del suo fattore, Orzoco de Unale lo aveva affittato al Fuliato de Serra. Pertanto la somma presa dal vicario doveva essere restituita perché il de Serra aveva già pagato l’affitto al nobile Carroz.
Angelo Sanna