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Scoperta una carta dell’Isola del ‘500

Un segreto custodito all’interno della cattedrale per secoli. Che nessuno era mai riuscito a scoprire e le cui ricerche avevano avuto sempre esito negativo. Oggi grazie all’occhio esperto di uno studioso, il piccolo mistero è stato svelato.

Non si tratta di un tesoro nascosto nel cuore più buio della cripta che è venuto miracolosamente alla luce. È, molto più semplicemente, un affresco: la riproduzione di una carta antichissima e preziosa della Sardegna, identica a quella raffigurata in una rappresentazione cinquecentesca nelle carte del Vaticano, camuffata in parte dall’intonaco e dipinta in un’intercapedine di una parete esterna della cattedrale. la scopertaL’ingegner Giampaolo Marchi, lo scopritore, docente di Estimo nella facoltà di Ingegneria dell’Università di Cagliari, quasi non credeva ai suoi occhi quando, per puro caso, ha gettato lo sguardo su quello che, ai profani, poteva sembrare uno scorcio di dipinto quasi insignificante. Ieri pomeriggio, nel Municipio di via Roma, ha rivissuto nel corso di una conferenza le tappe della scoperta e mostrato le numerose immagini della curiosa carta geografica, dove si riconoscono a malapena i nomi di alcuni centri abitati. l’affresco di pintor«Mi trovavo in Cattedrale per motivi estranei a questa ricerca e mai avrei potuto immaginare una sorpresa simile», racconta. Ha avuto un fremito, poi la tentazione di urlare tutta la sua emozione. Si è così attaccato furiosamente ai libri per averne la conferma assoluta: che è arrivata subito. «L’affresco è da attribuire a Geronimo Ferra Pintor e risale al periodo tra il 1570 e 1576, durante la reggenza del Vicerè Conte d’Elda. Tra gli elementi indicativi per la datazione compare anche lo scudo di Filippo II», spiega entusiasta l’ex assessore all’urbanistica. «Le fonti documentarie fanno spesso riferimento alla carta, che è stata oltretutto cercata a più riprese dallo stesso Filippo II, nelle convinzione fosse stata realizzata su un supporto cartaceo. Invece, la sorpresa: è un vero e proprio dipinto. Ecco il motivo per cui era introvabile negli archivi. c’è sempre stataChissà quante persone l’avranno osservata distrattamente, senza comprenderne o intuirne il significato e il valore. «Purtroppo è solo una parte della carta e la lettura non è immediata. Il resto dell’opera è stato eliminato in seguito all’inserimento delle bifore», spiega il professore. Ma non finisce qui. C’è una scoperta nella scoperta. Dietro l’affresco si nasconde, infatti, ancora un altro dipinto. Raffigura la cattedrale e lo si può intuire solo con la saturazione dei colori realizzata al computer. Un altro sussulto per Marchi, che presto pubblicherà il suo studio. Mariangela Lampis 15/06/2007 «L’affresco è da attribuire a Geronimo Ferra Pintor e risale al periodo tra il 1570 e 1576, durante la reggenza del Vicerè Conte d’Elda. Indicativo per la datazione anche lo scudo di Filippo II».

Tratto da L’unione Sarda del 16/06/2007