Press "Enter" to skip to content

La Torre di Chia

Su un’altura di 45 metri che sovrasta la spiaggia di Chia, sorge l’omonima torre aragonese, costruita agli inizi del XVII secolo, allo scopo di sventare le incursioni piratesche.

Complice una splendida giornata di sole, abbiamo fatto un salto a Chia e quindi una visita alla torre che sorge sul promontorio, a guardia dell’acropoli punica di Bithia.

La strada consente agevolmente l’accesso al mare fin sotto la torre che faceva parte, con quelle di Budello, Malfatano e Piscini, del sistema di difesa approntato nei sec. XVI-XVII contro le incursioni barbaresche.

I resti dell’abitato di Bithia, vennero riconosciuti, sul promontorio, nel 1835, da Alberto La Marmora, mentre la necropoli, sulla spiaggia a O della torre, fu messa allo scoperto da una mareggiata nel 1933. I materiali più antichi (ceramica protocorinzia e anforetta d’impasto laziale) risalgono al secondo venticinquennio del VII sec. A.C.
Bithia era amministrata da Sufeti (magistratura punica) ancora al tempo di Marco Aurelio e di Caracalla (II-III sec. D.C).

Sul promontorio sono visibili i resti di una cinta muraria arcaica e di una tardo-punica (a blocchi squadrati di arenaria); case di abitazione dotate di porticato, di origine punica ma ristrutturate in età romana (pavimento in mosaico, pitture parietali); una cisterna ellittica punica.
Sulla costa a O della torre è in corso di scavo la vasta necropoli che presenta, stratificate, tombe fenicie a cremazione, puniche a inumazione, repubblicane e di età imperiale. Su un settore della necropoli venne eretto, nel IV sec. A.C. (?), un tempio (non visibile) di una persona divina salutare, restaurato nel II sec. d.C., da cui deriva una statua in arenaria cosiddetta di Bes.